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2) La vita dei bambini nella Ciudad de los niños

2000.


A. La gioia di vivere
La gioia di vivere dei bambini è senz’altro la cosa che ci ha maggiormente colpiti al nostro arrivo. Quando, in seguito, abbiamo visitato le baraccopoli dalle quali provengono questi bambini e visto la miseria nella quale hanno vissuto, abbiamo capito meglio il loro entusiasmo e la loro gioia di abitare nella Ciudad de los niños.
Tutto è fatto perché i bambini vi si sentano bene, al sicuro, e perché possano crescere in buone condizioni. Circondati da persone di buona volontà (assistenti sociali, religiosi e volontari), i bambini sono responsabilizzati e possono realizzarsi tanto attraverso i giochi quanto attraverso l’insegnamento.
I bambini vanno a scuola dal lunedì al sabato fino alle 14.00. La scuola (dalle elementari al liceo) si trova di fronte all’orfanotrofio e accoglie altri bambini dei dintorni. Nel pomeriggio, i più piccoli fanno dei giochi e delle attività sportive, mentre i più grandi – come vedremo – imparano diversi mestieri e partecipano alla vita della Ciudad.
Per quanto abbiamo potuto osservare nel corso delle giornate trascorse nella Ciudad, i bambini svolgono tutte le attività con grande disciplina e rispetto. Molti bambini hanno del resto testimoniato la propria felicità e il sollievo procurato dal fatto di abitare nella Ciudad.
Tutti sembrano essere consapevoli dell’opportunità che è stata loro offerta.

B. L’educazione religiosa.
I valori trasmessi a questi bambini, provenienti da un ambiente nel quale il rispetto e l’ordine non sono dati per scontati, passano essenzialmente attraverso l’educazione religiosa impartita nella Ciudad.
Un gruppo di sette frati cappuccini, aiutati da alcune suore, si occupa dell’educazione dei bambini. Questi ultimi sono invitati a recitare le preghiere, prima e dopo i pasti, e ad andare a messa ogni domenica. La messa si svolge nella cappella dell’orfanotrofio e i bambini possono essere accompagnati dalle loro famiglie. Padre Hugo Mejia approfitta spesso di questa messa per riunire i genitori e organizzare delle riunioni di informazione.

Image 1 sur 32 – 01) la joie de vivre des enfants, dans le réfectoire

Image 2 sur 32 – 02) les enfants reçoivent des cadeaux envoyés par une ONG espagnole

Image 3 sur 32 – 03) le terrain de foot

Image 4 sur 32 – 04) moment de bonheur pour les enfants: bataille d’eau

Image 5 sur 32 – 05)

Image 6 sur 32 – 06) une équipe bienveillante et maternelle

Image 7 sur 32 – 07) activités créatives pour les plus petits

Image 8 sur 32 – 08) l’aire de jeux des plus petits

Image 9 sur 32 – 09) le jeu des «bandits et de la police»

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Image 11 sur 32 – 11) déjeuner au réfectoire, la table des plus petits

Image 12 sur 32 – 12) la table des 9-10 ans

Image 13 sur 32 – 13) la table des plus grands

Image 14 sur 32 – 14)

Image 15 sur 32 – 15)

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Image 17 sur 32 – 17) La chapelle de l’orphelinat

Image 18 sur 32 – 18) la participation des soeurs au quotidien

Image 19 sur 32 – 19) la prière avant le repas

Image 20 sur 32 – 20) la soeur supervise l’atelier de couture

Image 21 sur 32 – 21) les fresques religieuses sur chaque mur de la Ciudad

Image 22 sur 32 – 22)

Image 23 sur 32 – 23) les soeurs en cuisine

Image 24 sur 32 – 24) La messe du dimanche

Image 25 sur 32 – 25) la messe qui réunit enfants, parents et personnel

Image 26 sur 32 – 26)

Image 27 sur 32 – 27) la participation des enfants à la vie de la Ciudad

Image 28 sur 32 – 28) les travaux de jardinage faits par les enfants

Image 29 sur 32 – 29)

Image 30 sur 32 – 30) le travail de tous pour des jardins plus beaux

Image 31 sur 32 – 31) les plus grands trient le raisin pour le déjeuner

Image 32 sur 32 – 32) D’autres lavent les mangues

C. L’implicazione di tutti nella vita della Ciudad
Padre Hugo insiste vivamente su questo punto. La Ciudad de los niños è stata realizzata e deve realizzarsi grazie al contributo di tutti. Lasciandoli nella Ciudad, i genitori non devono abbandonare i propri figli. Così, per entrarvi, i genitori o i parenti stretti devono svolgere le pratiche necessarie perché il bambino ottenga dei documenti (è la prima condizione per entrare nella Ciudad de los niños) e devono fargli fare una visita medica. I genitori sono sollecitati spesso e talvolta aiutano l’orfanotrofio lavorandovi (in particolare in cucina).

Quando le relazioni con le famiglie non sono troppo difficili, i genitori o i parenti stretti devono venire a trovare il bambino ogni fine settimana, e un fine settimana su due (e durante le vacanze), il bambino deve tornare a casa sua. Padre Hugo non vuole che il bambino rompa i legami con la famiglia; è essenziale mantenere dei rapporti con la famiglia e non dimenticare l’ambiente nel quale si è nati. La missione della Ciudad non consiste, dunque, nello sradicare i bambini provenienti dalle baraccopoli, ma nel proporre loro una via d’uscita, nel rendere possibile la loro integrazione nella società.
Naturalmente, questo contatto con le famiglie dipende dalle relazioni che intercorrono tra il bambino e la famiglia. Padre Hugo ci ha raccontato che molti bambini prima di entrare nella Ciudad hanno subito sevizie o violenze sessuali.
Oltre ai genitori, i bambini sono i primi ad essere implicati quotidianamente nella vita della Ciudad. Dopo la scuola, ognuno lavora nell’interesse dell’orfanotrofio. Alcuni preparano il pane per l’indomani, altri si occupano degli animali, dei giardini, della cucina… Altri ancora fanno le pulizie nella loro casa, si occupano della caffetteria, riparano i mobili.
Si parte dal principio che i bambini devono fare come se fossero a casa loro e quindi partecipare ai lavori domestici quotidiani. Si tratta, naturalmente, di un modo di responsabilizzare i bambini, ma anche di insegnare loro un mestiere (panettiere, muratore, sarto, meccanico, cuoco, ecc.). Alcuni bambini, una volta maggiorenni, non lasciano l’orfanotrofio (è il caso di Alexander di cui abbiamo aiutato la famiglia) e decidono di rimanervi per lavorare o per insegnare ai più giovani il mestiere che hanno imparato.


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1) Structure et fonctionnement - Structure and functionning - Estructura y functionamiento - Struttura e funzionamento.
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3) L’aide du Ballon rouge - Help from the Red Balloon - La ayuda del Ballon Rouge - L’aiuto del Ballon Rouge.










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