La missione del Ballon rouge si è svolta dal 2 al 7 marzo 2019 in Uganda, nel paese di Busunju, situato a due ore dalla capitale (Kampala).
Cinque membri dell’associazione hanno partecipato alla missione :
Hugo Mejia Morales, frate cappuccino con cui il Ballon rouge ha lavorato durante le tre missioni precedenti in Perù ;
Jean-François Dayan, vice-presidente ;
Daniele Villano Rispoli, tesoriere ;
Vincent Dayan, membro benefattore ;
Hélène Dayan, presidente.
Ricordiamo che ogni partecipante ha sostenuto personalmente i costi del viaggio (biglietti di aereo e spese in loco).
Abbiamo scelto di effettuare questa missione in Uganda per motivi di sicurezza (all’opposto di altri Paesi africani, l’Uganda non conosce attualmente tensioni particolari) e per motivi logistici. Grazie al frate Hugo Mejia e all’azione dei volontari dell’associazione « Volontariato Laico Cappuccino », ci siamo potuti appoggiare sulla comunità dei frati cappuccini di Busunju e siamo riusciti a raccogliere informazioni preliminari preziose.
Durante questa missione ci siamo concentrati sui bisogni essenziali elencati dai frati e dai volontari che hanno passato più mesi nel paese di Busunju. Il giorno del nostro arrivo abbiamo visitato le diverse strutture dirette dai frati (centro medico, scuole primarie, superiori e professionali) e siamo andati nelle campagne attorno al paese per incontrare le famiglie più bisognose.
Dopo aver osservato queste diverse realtà abbiamo potuto confermare i bisogni evidenziati dai frati e dai volontari e abbiamo incontrato diversi imprenditori (a cui avevamo chiesto prima dei preventivi e a cui avevamo esposto le nostre esigenze) per organizzare un piano di aiuto.
Quest’aiuto, concordato con i frati cappuccini (che si rendono garanti della realizzazione dei lavori e della comunicazione del loro avanzamento), si articola in tre punti :
1) La costruzione di un pozzo con pompa manuale.
Costo = 6.240 euro. Termine dei lavori : 1 luglio 2019.
Il bisogno principale della popolazione locale è senza alcun dubbio l’acqua potabile. Nonostante la regione sia molto verde grazie alle diverse stagioni delle piogge (che permettono la coltivazione di frutta e verdura e la presenza di allevamenti), la quasi totalità della popolazione vive senza acqua corrente. Per rifornirsi d’acqua, gli abitanti raccolgono l’acqua piovana o consumano « l’acqua » che prendono presso la « riserva » e fanno bollire (cf. foto). Il consumo di queste acque è la causa principale delle malattie che colpiscono la popolazione.
Abbiamo quindi incontrato un’impresa specializzata (http://www.draco.co.ug), diretta da italiani, con la quale abbiamo firmato un contratto che prevede la costruzione di un pozzo con pompa manuale (le più diffuse nei villaggi in Uganda) entro luglio 2019. Il giorno dopo la firma del contratto una squadra di idrologi è stata inviata dall’impresa Draco per svolgere le prime indagini del terreno allo scopo di trovare il punto in cui scavare il pozzo.
Come ci è stato consigliato dall’impresa, abbiamo convocato, con l’aiuto dei frati cappuccini, la comunità nella quale abbiamo deciso di far costruire il pozzo. Abbiamo presentato agli abitanti il progetto e illustrato la necessità che creassero un « comitato dell’acqua » per la corretta gestione e la manutenzione regolare del pozzo. Dopo l’intervento della capovillaggio e di diversi abitanti, è stato deciso che ogni famiglia dia un contributo mensile (simbolico) allo scopo di responsabilizzare ogni famiglia del paese, in previsione di future spese di gestione del pozzo.
Un abitante del paese sarà quindi eletto responsabile del pozzo e, in accordo con gli altri abitanti, questa persona gestirà gli orari di apertura del pozzo (pratica frequente nei villaggi della regione). A seconda del rapporto che ci fornirà l’impresa al termine dei lavori e a seconda della capacità del pozzo, sarà fissato un numero di ore giornaliere di attività della pompa.
Gli abitanti della comunità che abbiamo avuto occasione di incontrare ci hanno espresso tutta la loro gratitudine e ci hanno spiegato che questo pozzo è per loro la cosa più bella che potesse capitare al villaggio.
2) La costruzione di due abitazioni per due famiglie particolarmente bisognose.
Costo = 3.090 euro. Termine dei lavori : 15 maggio 2019.
I frati cappuccini e i volontari ci avevano indicato prima del nostro arrivo in Uganda la situazione di urgenza in cui si trovavano in particolare due famiglie. Il giorno del nostro arrivo, siamo andati a trovarle e abbiamo deciso, per ognuna di esse, la costruzione di una nuova abitazione dotata di un serbatoio di mille litri che permetterà di raccogliere l’acqua piovana.
La prima famiglia è formata da 5 persone : una madre, Penina Namuyiga, e i suoi quattro bambini.
La seconda famiglia è formata da 9 persone : una madre, Caritas Kantarama, un padre e i loro sette figli.
Per svolgere i lavori siamo stati messi in contatto dai frati con un imprenditore locale raccomandato per la sua serietà, John Paul, con il quale abbiamo firmato i contratti per la costruzione delle abitazioni e per i lavori nella scuola Nazareth.
Dal giorno successivo alla firma del primo contratto, i lavori sono iniziati per la famiglia Namuyiga e tutti i giorni, John Paul ci invia foto e video che testimoniano l’avanzamento dei lavori. Abbiamo previsto un piano di pagamenti utilizzando l’intermediazione dei frati cappuccini ai quali invieremo regolarmente il denaro (tramite bonifici bancari) ; questi ultimi trasferiranno questi versamenti all’impresa di John Paul.
Quest’ultimo dovrebbe finire la prima casa all’inizio di aprile, poi costruire la seconda entro un mese, infine dedicarsi ai lavori della scuola professionale.
3) L’aiuto fornito alla scuola professionale Nazareth, diretta dai frati cappuccini.
Costo = 4.568 euro. Termine dei lavori : fine agosto 2019.
La scuola Nazareth ospita un centinaio di studenti (che vivono all’interno della scuola) suddivisi in differenti sezioni : cucito, corso per parrucchieri, cucina, elettronica e meccanica. Questa struttura presenta bisogni enormi sia a livello di ristrutturazione dei locali che del materiale (estremamente insufficiente) nelle diverse sezioni. Dopo esserci confrontati con le insegnanti e gli studenti della scuola, abbiamo scelto di finanziare la ristrutturazione delle docce, la costruzione di nuovi bagni, e la costruzione di un soffitto nei dormitori, per risolvere il problema dei pipistrelli che entrano di notte nei locali.
Abbiamo inoltre acquistato del materiale di base (piatti, posate, strumenti da cucina, ecc.) per la sezione di cucina, un grande specchio per il corso per parrucchieri e sei grandi tavoli in legno (90x90x200 cm) per le sezioni di cucina e di cucito.
Il costo totale dei lavori e del materiale raggiunge quindi 13.898 euro, ai quali si aggiungono 80 euro per la benzina che abbiamo pagato per gli spostamenti effettuati durante il soggiorno.
Il costo totale della missione ammonta quindi a 13.978 euro.
Ad oggi il conto dell’associazione presenta un saldo di 1787 euro che probabilmente ci serviranno per coprire i costi di eventuali imprevisti nella costruzione delle abitazioni o nella manutenzione del pozzo, per acquistare dei letti per le due famiglie che abbiamo deciso di aiutare e per pagare le commissioni bancarie dei bonifici effettuati verso l’Uganda.
Oltre all’aiuto economico fornito, abbiamo donato nel corso della missione dei palloncini rossi ai bimbi più piccoli e vestiti e scarpe (per bambini) alle madri…suscitando la gioia di tutte le famiglie !
Ringraziamo calorosamente tutti quelli che hanno partecipato alla realizzazione di questa missione, tramite donazioni (vestiti, giocattoli, denaro) o adesioni al Ballon rouge, tutti i volontari che hanno dedicato il loro tempo all’organizzazione e allo svolgimento degli eventi, tutte le associazioni e le scuole che hanno messo gratuitamente a nostra disposizione i loro spazi per organizzare i nostri eventi (a Bologna C’era una volta, il Mercato Sonato, Filonido, le scuole Baroncini, a Parigi l’espace Cerise), e infine tutti i negozi e i commercianti che ci hanno aiutato materialmente (a Bologna la Birba, Per conto tuo, a Parigi i commercianti di via Montorgueil).
Tengo personalmente a ringraziare le quattro persone che mi hanno accompagnato durante questa bella avventura in Uganda : Hugo che ci ha permesso di svolgere un lavoro fantastico da Lima a Busunju in questi ultimi dieci anni, mio padre Jean-François Dayan che anche lui mi ha accompagnato dalla prima all’ultima missione, il mio fratellino Vincent per il suo buonumore quotidiano e mio marito Daniele, tesoriere impeccabile e marito sempre presente.
Ringrazio infine i due amici che sono rimasti a Bologna durante la missione ma che hanno contribuito quanto noi alla sua realizzazione, Monica e Davide. Grazie di tutto, amici.
Hélène Dayan, presidente dell’associazione